Catalogo Cambialamore

tro che organizzare feste e serate e la casa era piena di gente che cantava, ballava e/o fumava. Fondamentalmente avevo sbagliato costa. Con dieci anni di ritardo ho scoperto che il polo artistico internazionale era New York! Sic! Comunque, per rimanere lì ed iscrivermi al college era necessaria la residenza, la famosa ‘green card’. Nessun problema, la mia amica Elizabeth propose a me e a suo fratello Bruce di sposarci. Così, tanto per unire l’utile al dilettevole: risolvere la seccatura del permesso di soggiorno ed avere un pretesto per l’ennesima mega festa. La Trash House venne allestita per l’evento. Io fui accompagnata all’altare dal padre di Bruce ed Elizabeth, ero vestita di bianco, con un grande cappello color crema, occhiali da sole e le labbra tinte di viola. L’accompagnamento musicale era gestito dalla band in cui suonava Chris e il sacerdote che ci sposava, appartenente alla Universal Church, era anche lui un amico del giro. Al suo cospetto, prima del fatidico sì, era previsto che recitassi l’alfabeto inglese alla perfezione e al momento del bacio ci è arrivata in piena faccia una torta di panna montata. Birra, risate e balli a volontà come in ogni matrimonio che si rispetti. Era fatta. Quella stessa notte, mentre mi stavo dolcemente abbandonando nelle sue braccia, Chris all’improvviso cominciò a stringermi le mani intorno alla gola, chiedendomi nel frattempo perché non l’avessi proposto a lui di sposarci. Hai voglia a spiegare che era nato tutto per gioco e che i sentimenti non c’entravano e che era per una giusta causa. Quello stringeva. Insomma, ho avuto il tiepido sospetto che non l’avesse presa così bene come voleva far sembrare. Il problema successivo era che il college costava tantissimo e, nonostante io avessi trovato un posto come ragazza alla pari in una bellissima villa 17

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