Catalogo Cambialamore

falsi d’autore dell’ottocento avevo fatto un bel po’ di strada, ma che tanta ancora ne avevo da percorrere. Solo alla mia ultima mostra di un anno fa ha cominciato a guardare le mie opere con un occhio diverso, più interessato. Per me il suo giudizio è importante. Sergio è una persona intelligente ed ironica e quel che ci accomuna, oltre all’arte, è un odio sconfinato per la noia. Vivo alla ricerca di forti emozioni, come se il tempo mi sfugga di mano e debba lavorare solo per rincorrerlo. Da adolescente pensavo che viaggiare fosse l’unico modo per fermare il tempo, andare da un posto all’altro. Avete presente Kerouack, bene, io seguivo le sue tracce. Decisi di scappare di casa a sedici anni, ero un’autentica sognatrice. Avevo perso la testa per Denis, un hippy di provenienza canadese, che ogni tanto incontravo in piazza Navona o a Santa Maria in Trastevere. Bello come il sole, cantava “I can get no satisfaction” dei Rolling Stones, mentre stavamo abbracciati sotto la pioggia, riparati solo da una coperta. Ridendo, mi chiese se volevo seguirlo in giro per il mondo. Lo presi in parola. La mattina dopo, chitarra in spalla e poche cose in una borsa, me ne andavo lasciando una lettera per i miei in cui spiegavo che, quando l’avrebbero letta, io sarei già stata lontana. Quando Denis mi vide arrivare, pronta per l’avventura, rimase un tantino interdetto, ma ero talmente felice che non ebbi modo di soffermarmi su questo dettaglio. Trascorremmo la notte nei sacchi a pelo in una stradina chiusa vicino al Gianicolo. E’ stata la mia prima volta. Sì, proprio in senso biblico. Era l’essere umano che maggiormente si avvicinava all’immagine che avevo di Dio. Non riuscivo neanche a parlare, le parole mi si bloccavano 11

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